Con l’agglomerato di quarzo è possibile realizzare piani di lavoro per la cucina della forma e della sagoma desiderate, ma non solo.

Abbiamo chiesto all’architetto Giorgio Canale, di illustrarci le potenzialità e i diversi tipi di utilizzo dell’agglomerato di quarzo per l’ambiente cucina.

  • Per quali motivi l’agglomerato di quarzo è indicato per l’ambiente cucina?

Già noto per resistenza a macchie e graffi, l’agglomerato di quarzo si conferma uno dei materiali ideali per la realizzazione di piani cucina anche per la versatilità di colori e finiture in cui è disponibile. Negli ultimi anni, per esempio, alla tradizionale finitura lucida l’azienda Santamargherita ha aggiunto finiture opache e anche superfici leggermente irregolari che permettono un’ottima caratterizzazione degli ambienti.

  • Quali sono le parti più adatte per essere realizzate in agglomerato di quarzo?

Ritengo non esistano elementi ideali da realizzare in quarzo. L’agglomerato è particolarmente versatile e si presta sia per piani cucina sia per piani di lavoro e rivestimenti. Per un progettista è particolarmente interessante poter abbinare la finitura dei mobili a quella del pavimento, così da creare dialogo continuo, nell’ambiente, tra arredi e finiture strutturali.

  • A quali altri materiali si accosta meglio l’agglomerato di quarzo in cucina?

In architettura e nell’arredamento di interni, ogni singolo materiale utilizzato rappresenta una scelta molto importante per l’identità stessa del progetto. Oltre a valutare le esigenze di resistenza e durata nel tempo, ritengo non si possa fare a meno di pensare al mood che l’ambiente deve trasmettere a che vive l’edificio e lo spazio. Ogni materiale trasmette delle sensazioni a chi semplicemente osserva, come alle persone che lo toccano e lo utilizzano quotidianamente. Secondo la tipologia di quarzo utilizzata, sono diversi i materiali abbinabili, sicuramente tra i più comuni troviamo il legno, il metallo e il vetro. A questi, poi, si possono aggiungere pelli, materiali plastici o sintetici. L’importante è non perdere mai di vista l’insieme e l’omogeneità o, viceversa, i contrasti che il progettista vuole ottenere.

  • Se nel tempo bisogna aggiungere un nuovo elemento rivestito in agglomerato di quarzo si vedrà la differenza?

Per esperienza personale trovo che l’agglomerato di quarzo permetta ripristini, anche dopo parecchio tempo, senza che si notino differenze tra vecchio e nuovo. Questa, infatti, è una delle caratteristiche principali di un materiale industriale prodotto in modo seriale.

  • Il quarzo è delicato? Richiede particolari accorgimenti?

Il quarzo è noto per essere resistente a macchie e graffi, al freddo e al calore. Adatto, quindi, anche a famiglie giovani o a chi, per sua scelta, è poco propenso alla cura meticolosa delle cose. Si tratta di un materiale semplice da tenere pulito, che permette alti standard di resistenza a fronte di scarsa manutenzione. Per il cliente più attento, inoltre, stanno nascendo in questi anni sistemi di trattamento e manutenzione periodica destinati ad allungare, ulteriormente, la vita del quarzo.

Valentina Pepe