Less is more. Puntare all’essenziale. Liberarsi del superfluo. Frasi semplici, che suonano come imperativi categorici nella loro autenticità. Non solo parole, ma anche e soprattutto, veri e propri how to che rappresentano una delle tendenze più in voga negli ultimi tempi: il decluttering.

Di che cosa si tratta? Di una pratica sana e che più di ogni altra riesce a regalare a chi la intraprende grandi, grandissime soddisfazioni: mettere ordine.

Va da sé che ordinare la casa, ridare nuova vita a ambienti oberati di cose e liberare gli spazi ha un immediato vantaggio in termini pratici, ma non dimentichiamo che in realtà anche le implicazioni psicologiche sono molte: lo spazio pulito che vediamo prendere forma davanti ai nostri occhi è il riflesso di una sorta di “pulizia” che contemporaneamente avviene dentro di noi. Come se eliminare le cose ormai non più necessarie riuscisse a sgombrare il campo da ansie e piccoli fastidi quotidiani: piacevole come conseguenza, no?

Il trend del cosiddetto “decluttering” ha cominciato a incontrare i favori del pubblico grazie al delizioso vademecum di Marie Kondo, l’autrice giapponese de Il magico potere del riordino (data di pubblicazione 2014 e già un bestseller). In pratica, il decluttering è la riorganizzazione degli spazi domestici, che sgombrati da orpelli inutili, tornano letteralmente a “respirare”. Il risultato? Una casa più libera e sempre a posto, oltre all’impagabile soddisfazione di vincere sulla tendenza che da sempre imperversa (soprattutto) in Occidente: il consumismo, la smania di avere sempre più cose, lo shopping compulsivo. L’autrice del libro dispensa generosamente una serie (ordinatissima, ci mancherebbe!) di consigli anti- caos: secondo la sua teoria, riordinare gli spazi non è che un trucco per riordinare la vita, e la pratica lo conferma al 100%. Attenzione: chi si trovasse per le mani il libro della Kondo, non pensi di aver a che fare con uno di quei manuali della perfetta padrona di casa, tanto in voga qualche decennio fa anche qui in Italia. No. Tutt’altro: si tratta di una lettura da non sottovalutare, utile a tutti, dalla casalinga (non necessariamente disperata) al manager in cerca di buoni consigli per liberare la mente e ritrovare la lucidità necessari a gestire gli spazi di una vita sempre più sovraffollata.

Tra chi “il ritorno alla semplicità è la vera rivoluzione”, chi “puntiamo solo all’essenziale, il resto mancia” e chi “meno è meglio”, siamo tutti intenti a migliorare il nostro stile di vita. L’obiettivo comune, nell’impegnarsi a liberare lo spazio, è quello forse di ritrovare del tempo. Tempo per sé, per le proprie passioni e hobby. Tempo per un otium creativo, necessario a ricaricarsi e dare un nuovo boost di energia alle attività quotidiane. Il decluttering (dove “clutter” significa disordine) è ormai una vera e propria moda e gode di  un posto d’onore tra le grandi tendenze del 2018. Certo i guru non mancano: oltre alla saggezza nipponica di Marie Kondo, l’internet pullula di blogger e youtuber che insegnano come liberarsi per sempre del superfluo con pratici e apparentemente facilissimi tutorial. Sapersi districare nella folla dei consiglieri è già un lavoro complesso, ma una volta individuato l’obiettivo che si desidera raggiungere, il bandolo della matassa è nelle nostre mani. A questo punto la parola d’ordine è: metodo. Fare ordine in casa può persino essere un passatempo piacevole, dipende tutto da come lo si affronta! Come prima cosa, poniamoci la domanda basilare nella filosofia del decluttering: “questo oggetto mi rende veramente felice?”. La risposta –sincera- sarà la guida del nostro operato: superata la fase del “prima o poi mi potrebbe servire”, procederemo spediti verso la meta. Il ricordo e il valore affettivo sono variabili sempre in agguato e non è necessario ignorarle sistematicamente: basterà saper scegliere con una buona dose di lucidità e anche il-porta-penne-dimenticato-in-un-angolo-ma-così-carino non sarà più una priorità.

 

Il decluttering va preso sul serio: bisogna crederci affinché funzioni davvero. Non è la sagra del “butto via tutto”, ma un metodo di riordino che fa bene solo se viene fatto bene.

Forza di volontà e pazienza: ce la farete!

La Redazione