Influencer: dici così e subito pensi “moda”.

In realtà il raggio d’azione delle “voci che contano sul web” si dirama in infinite direzioni: il design è una di queste, ed è anche fra le più importanti. Tra le aziende, poi, è sempre più diffusa l’esigenza di creare una relazione con gli influencer: sempre più richiesti e ricercati, con la loro natura professionale “ibrida” –grande popolarità unita a grande autorevolezza- rappresentano ottimi testimonial per i brand. Attendibili senza essere faziosi. Interessanti perché disinteressati. L’influencer è un tiratore libero, un fantasista, un numero dieci della comunicazione. E proprio per questo il loro ruolo è fondamentale. Ma chi sono –davvero- gli influencer? Abbiamo provato a chiederlo ad alcuni di loro: l’obiettivo è quello di capire insieme quali sono i loro interessi, scoprire perché e in che modo la loro opinione riesce a modificare l’umore del web, dettando stili e tendenze.

Iniziamo con Camilla Bellini. Professione: Designer. 30 anni, toscana, con il suo blog Camilla Bellini- the diary of a Designer ha creato un luogo virtuale in cui il design è protagonista (non) assoluto: sì, perché un ruolo di primo piano lo giocano proprio i followers (nel suo caso oltre 72 mila…). Grazie alle parole di Camilla, le persone si avvicinano al sancta sanctorum che per troppo tempo ha rappresentato il design, relegandolo a un argomento solo per addetti ai lavori. Il suo blog – belle immagini e testi scritti con immediatezza fotografica- attrae irresistibilmente il pubblico dei lettori.

Raccontaci brevemente di te
Ho frequentato prima all’Istituto d’Arte di Siena, sezione architettura, poi Design Industriale all’Università di Firenze, Facoltà di Architettura. Mi sono innamorata del design già alle superiori, quando ho studiato la storica lampada Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Mi ha affascinato questo mondo di eleganza e di bellezza. I miei studi mi hanno consentito di sviluppare la mia creatività, rendendola concreta e tangibile ad oggi sia con il lavoro di designer che tramite il progetto online Camilla Bellini – The Diary of a Designer

Camilla, il tuo blog è per molti un luogo di ispirazione. Cos’è che invece ispira te?
Mi lascio ispirare maggiormente dalle forme e dai colori puri. Adoro anche i contrasti, li reputo la migliore arma contro la banalità stilistica. Adoro in particolare quelli non ostentati, non violenti, quelli che sanno imporsi con eleganza. Dedico molto tempo alla ricerca di nuovi stili, nuovi materiali e nuovi accostamenti e in questo indagare continuo anche io mi affido in parte alla rete, blog e social in primis.

Secondo te in che modo le persone vengono influenzate da ciò che leggono e vedono sulle pagine del tuo blog?

Chi mi segue ama il design o vuole amarlo. Vuole caratterizzare i propri ambienti di vita, rispecchiandosi in essi, esternando la loro identità. Si fidano delle mie competenze, quello con i miei fan è un rapporto basato sulla fiducia prima ancora che sull’influenza di scelte. Il blog e i social rappresentano un punto di contatto fra le loro esigenze e le mie proposte di soluzioni.

Design fa rima con Creatività. Le idee ok, ma in pratica, come si fa? Ne sa qualcosa llaria Ida Chiaratti, che della mise en place ha fatto il suo cavallo di battaglia. Ilaria è una fotografa di interni, stylist innamorata dello stile nordico e portavoce internazionale dell’hygge. Italiana trasferita a Eindhoven, in Olanda, e nel suo blog è come se aprisse alle persone la porta di casa sua: in IDA interior lifestyle c’è tutto il mondo di Ilaria, soprattutto i lavori che lei stessa realizza a mano, o come dicono i bravi del web, i DIY 🙂

Raccontaci qualcosa di te

Mi chiamo Ilaria, sono una fotografa di interni, stylist e appassionata di stile nordico.Dal 2009 vivo in Olanda con mio marito Alberto alla Happy House. Con gli anni si sono aggiunti la micia selvatica Penny Lane e due bimbi, Enea e Leo.
Appena trasferita in Olanda ho aperto un blog che si chiama IDA interior lifestyle e che nasce per condividere le mie ispirazioni per gli interni in stile nordico e i miei lavori all’uncinetto. Nello stesso anno ho iniziato anche la mia attività di fotografa di interni che mi ha portato a pubblicare su prestigiose riviste italiane e straniere.
Nel 2012 ho aggiunto alla mia laurea italiana in lettere e filosofia {indirizzo DAMS} il diploma olandese di interior stylist e ho lanciato ufficialmente la mia attività, IDA interior lifestyle: la mia missione è aiutare le donne a scoprire come migliorare la propria casa con creatività e personalità, in perfetto #IDAstyle, anche attraverso le pagine del mio blog.
Parallelamente mi occupo di styling e product photography per piccoli brand creativi di artigianato di alta qualità oltre che creare advertising concepts per marchi del settore decor.?Da qualche mese ho spostato il mio HQ, Milky Way Lab, nel vibrante complesso Sectie C di Eindhoven.

Tra dire e fare c’è di mezzo il web: è la legge dei lavori creativi, quelli che nascono e si sviluppano online. Secondo te un influencer è una persona che agisce e ispira o una persona ispirata che fa parlare di sé?

Io non so se definirmi influencer. Io sono semplicemente una persona a cui piace condividere le proprie esperienze di lifestyle e che promuove la sua passione {che coincide con il mio lavoro} attraverso i social.
Per cui mi ritrovo nella definizione “che agisce e ispira”. Mi piace condividere spazi di casa mia, del mio Lab, i posti che visito insieme alla mia famiglia, gli acquisti che faccio. Tutto questo è reale e assolutamente personale. Non collaboro mai con brand che non mi piacciono, non parlo di prodotti che non utilizzerei io in prima persona.
Le persone che mi seguono sono il frutto del lavoro che porto avanti con passione da 8 anni. Sono lettori, sono il mio pubblico e si fidano di quello che dico. La mia credibilità passa attraverso questo pubblico, e per loro devo rimanere consistente nelle mie scelte editoriali.

Essere via dall’italia da un po’ di tempo ha modificato la tua prospettiva sul lavoro che fai? In pratica, pensi che la percezione della tua professione sia diversa (migliore) all’estero?

Assolutamente sì, e lo dico a malincuore. Avere un blog, un lavoro creativo, gestito in autonomia e che si autoalimenta sono ancora traguardi difficili da raggiungere in Italia. Spesso le professioni creative sono viste come “hobby”, come i “lavoretti” che si fanno come passatempo. Questo perché spesso si associano in maniera errata dei prodotti che non hanno nulla di interessante o che non mostrano nulla di nuovo sul mercato. Oppure perché spesso i riflettori sono puntati su pochi selezionati e invece nell’ombra rimangono tante piccole realtà imprenditoriali che sono gestite con professionalità e passione, spesso da giovani donne come me.

Essere designer o essere infuencer? Questo è il problema! Al di là delle rivisitazioni shakespeariane, l’annoso dilemma è brillantemente risolto dalla coppia creativa di Design by Gemini. E la risposta è: entrambi! Sì, perché nel progetto di Elena e Giulia Sella, una architetto e l’altra interior designer, l’idea è quella di creare un mondo che riunisce sotto un unico denominatore arte, moda, lifestyle, tendenze… e naturalmente, il design. Parliamone con loro.

Giulia ed Elena, gemelle unite nel segno del design: come nasce il vostro progetto?

La passione per il design nasce fin dall’adolescenza. Entrambe abbiamo frequentato il Liceo Artistico e proseguito con gli studi universitari nel campo creativo, Giulia in Interior Design e Elena in Architettura. Dopo gli studi abbiamo intrapreso esperienze lavorative presso studi/gallerie a Milano e all’estero, Giulia a New York ed Elena a San Paolo.
Design by Gemini è nato come blog proprio quando eravamo distanti: da sempre alla ricerca di nuovi trend e di ispirazioni, In principio l’idea era quella di creare una piattaforma dove condividevamo i nuovi trend che ispiravano i nostri progetti, viaggi ed esperienze legate al design e all’arte in giro per il mondo. Un modo tutto nostro per sentirci più vicine visto che per la prima volta eravamo separate per quasi due anni!
Nel settembre 2015 siamo tornate a Milano e abbiamo deciso di creare il nostro studio di progettazione e allo stesso tempo continuando allo stesso tempo a collaborare con brand e diverse realtà.
Un progetto che è in continua evoluzione a cui si è aggiunta Veronica Lafleur che si occupa delle collaborazioni e Pr. Oggi Design by Gemini è un brand e uno studio creativo di design che si occupa principalmente di pop up e installazioni, con particolare attenzione all’aspetto comunicativo e promozionale sui canali media, diventati negli anni nostri grandi alleati. Da qui collaborazioni legate al mondo della moda, canali YouTube, programmi televisivi, e-commerce e manifestazioni internazionali di arte e design.

Le ispirazioni che guidano il vostro format creativo sono davvero tante: cos’è che porta costantemente nuova linfa alle idee che comunicate in Design by Gemini?

Esatto, le nostre ispirazioni sono davvero molteplici! La vera linfa arriva da una costante ricerca: il mondo della moda e dell’arte contemporanea sono per noi fonte di ispirazione, per questo restiamo sempre aggiornate sulle ultime mostre e manifestazioni di settore. Viaggiare è una componente molto importante nella nostra vita e nel nostro lavoro. In ogni città siamo sempre alla ricerca dei novi trend: dai boutique hotel ai ristoranti di design, alla street art e ai concept store. Grande ispirazione sono inoltre i social media: la ricerca costante di nuove tendenze e il linguaggio dei media sono diventati infatti protagonisti di molti nostri progetti, dove l’unione tra design e digital si è rivelata essere la chiave vincente!

Essere influencer va bene. Ma essere influencer nel settore design è un po’ diverso. Cosa ne pensa Giorgio Tartaro, giornalista professionista, da tempo impegnato in progetti di comunicazione di architettura e design.

Con una laurea in Lettere con tesi su Enzo Mari, si vede in nuce? il legame già strettisimo con il design e l’architettura. Cosa ti affascina di questo mondo?

Del mondo del progetto mi interessano le forme e ciò che comunicano. Da subito. Poi, praticando un po’ di critica sulle maggiori riviste e media del settore e passando a un concetto di divulgazione, con la TV, mi interessano l’approccio delle persone al progetto e il racconto dei progettisti. Di sicuro, dell’architettura e del design italiano, mi affascinano la portata culturale e il messaggio politico, soprattutto quello degli anni d’oro.

In un’epoca come quella di oggi, in cui la comunicazione e l’arte in generale hanno confini sempre più labili, il ruolo dell’influencer è quello di avvicinare le persone al design oppure di consacrare alcuni oggetti facendone icone del gusto contemporaneo? Un po’ come avveniva agli albori del design … E penso a Cassina, Bauhaus, Pininfarina….

Icone e divulgazione sono due parole chiave del mio processo di lavoro. In altre parole “testi” e “argomentazioni”, come diceva una mia bravissima professoressa del liceo. Ritengo, infine, di avere un approccio old style, pur non disdegnando le nuove tecnologie e interazioni di comunicazione. Occhio al passato e slancio verso il futuro.

La Redazione